Voleva solo una abitazione, ha chiesto assistenza alle istituzioni, comune, chiesa, servizi sociali, ha ottenuto solo porte in facce, anche i frati del convento nei pressi del luogo in cui dormiva l’hanno trattato peggio di un cane. Anch’io mi sento un po’ responsabile, avrei potuto fare di più. Ha dormito per mesi nell’ auto parcheggiata in un pubblico piazzale nell’indifferenza di tutti. Anni fa, a causa di una grave malattia, aveva subito l’amputazione di entrambi gli arti inferiori; è gravissimo che l’assistenza sociale non abbia provveduto al benessere di questo sfortunato cristiano. Non siamo un paese civile, ci riempiamo la bocca di parole come accoglienza e solidarietà per poi lasciare morire un nostro fratello in solitudine, in mezzo alla strada.
Oggi l’accoglienza e la carità si fanno solo se conviene, ogni reietto si aiuta se c’è il tornaconto; sono davvero poche le persone generose e di cuore, l’ assistenza di stato e di chiesa ti considera solo se sei africano o nomade.
Mi aveva lasciato in custodia documenti e foto di famiglia, li conservo per la figlia la quale se leggera’ la presente e sia interessata mi può contattare all’indirizzo sopra indicato
Riposi in pace.